Genere Leccinum Specie scabrum (Bull) Gray
= Leccinum subcinnamomeum Pilàt & Dermek
= Leccinum rotundifoliae (Singer) A.H. Sm., Thires & Watling
= Leccinum roseofractum Watling
= Leccinum rigidipes P.D. Orton
= Leccinum oxydabile (Singer) Singer
= Leccinum niveum (Opat.) Rauschert
= Leccinum avellaneum (J. Blum) Bon
Posizione sistematica: Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae.
Exsic. n. 1676 Erbario Maletti. Determinatore: Maletti M. Foto. Maletti M.
Luogo di raccolta: M. Etna (CT).
Data raccolta: 24-10-2013.
Habitat: betulla.
Legit: Maletti M. & Consiglio G.
DESCRIZIONE
Cappello: fino 13 cm di diametro, carnoso, da emisferico a convesso, poi quasi disteso, margine debordante. Cuticola nel giovane untuosa a umido, poi asciutta, finemente vellutata, tendente a screpolarsi in vecchiaia, bruno-grigiastra, poi con l’avanzare della maturazione pallidescente al nocciola, camoscio, fino al giallo-brunastro, a volte scura con macchie nerastre.
Imenio: tuboli lunghi, fini, smarginati al gambo, inizialmente bianchi, poi grigiastri, in fine grigio-verdastri, immutabili al taglio. Pori piccoli, rotondi, concolori ai tuboli, immutabili al tocco o solo leggermente imbrunenti. Tuboli e pori essiccati assumono una colorazione bruna.
Gambo: robusto, pieno, piuttosto lungo, biancastro ma ricoperto da piccole scaglie bruno-nerastre.
Veli: assenti.
Carne: soda nel cappello da giovane, poi acquosa, fibrosa nel gambo, bianca, non virante all’aria (leggermente rosata dopo molti minuti); odore leggero, fungino, sapore mite.
Sporata: bruno-olivastra.
Reazioni macrochimiche
FESO4: azzurro-grigiastro sulla carne.
Formolo: rosa sulla carne.
Microscopia
Spore: lisce, ellissoidali, fusiformi, con parete spessa, guttulate, 13-17 x 4,5-6 µm.
Basidi: tetrasporici, clavati, 29,5-33,5 x 9-9,5 µm.
Cistidi: sia fusoidi che lageniformi, a volte anche subcilindracei, mucronati, 36-45,5 x 9-10 µm. Caulocistidi: simili a quelli imeniali, ma sempre più grandi, a volte anche ventricosi, 60-85 x 13-24,5 µm.
Pileipellis: con terminali di 40,5-70 x 7-9 µm, eretti, subtricodermici, cilindracei, ad apice attenuato, ottuso; pigmento intacellulare diffuso, brunastro; strato sottostante costituito da ife adagiate e intrecciate.
Foto microscopia
Note
Questa specie potrebbe essere confusa con Leccinellum pseudoscabrum (Kallenb.) Mikšik che ha habitat diverso e la carne che al taglio vira al rosa poi annerisce.
In letteratura sono descritte altre specie di Leccinum “grigi o brunastri” che crescono in simbiosi con betulle, alcune come L. avellaneum (Blum) M. Bon, L. subcinnamomeum Pilat & Dermek, L. murinaceum (Blum) M. Bon, differiscono sostanzialmente per la colorazione pileica.
L. roseofractum Watling e L. umbrinoides (Blum) Lannoy & Estades, hanno la carne arrossante al taglio.
Anche L. pulchrum Lannoy & Estrades, del tutto simile a L. scabrum, presenta un debole viraggio al rosa nella carne ed ha colorazioni verdognole alla base del gambo.
L. molle (M. Bon) M. Bon ha la carne del gambo che al taglio vira al grigio verdastro verso le estremità e ha reazione nulla al formolo.
L. cyaneobasileucum Lannoy & Estades è con colorazioni chiare simile a L. holopus, ma, alla base del gambo, presenta delle fiammature azzurro-verdastre.
L. variicolor Watling ha il cappello grigio seppia, la base del gambo verde-bluastra e la carne, tra il gambo e il cappello, vira rapidamente al rosso-rosato, mentre verso la base del gambo al verde-bluastro.
Molto spesso le differenze che distinguono queste entità non sono molto vistose e sovente sono incostanti; tanto che, secondo alcuni AA., alcune si potrebbero considerare quali varietà o forme di un’unica buona specie.
Altre raccolte di L. scabrum
Foto n. 376 b.
Riferimenti bibliografici