Genere Inocybe Specie phaeoleuca Kühner ex Kühner
Sinonimi:
= Inocybe splendens R. Heim var. phaeoleuca (Kühner ex Kühner) Kuyper.
Exsic. n. 3522 Erbario Maletti. Determinatore: Maletti M. Foto. Maletti M.
Posizione sistematica: Sottogenere Inocybe. Sezione Splendentes. Sottosezione Splendentinae.
Luogo di raccolta: M. Catria – Chiaserna (PU).Data raccolta: 13-06-2013
Habitat: conifere: pino e abete greco. Legit: Maletti M. Consiglio G.
DESCRIZIONE
Cappello: fino a 40 mm di diametro, convesso poi tendente a campanulato, quindi disteso, spesso con largo e prominente umbone ottuso; margine a lungo involuto poi anche lobato. Cuticola quasi liscia nel giovane, poi fibrilloso-innata in fine fibrilloso-desquamata al margine, di color bruno tabacco, marrone, molto scura al centro, con lievi residui di velo bianco-grigiastro.
Imenio: Lamelle mediamente fitte, adnato-smarginate, bianche poi ocra-olivastre, con filo biancastro finemente pruinoso.
Gambo: cilindeaceo relativamente robusto, bianco, poi brunastro nella parte mediana, interamente pruinoso, con base un poco ingrossata ma mai bulboso-marginata.
Velo: cortina assente. Velo generale presente nel giovane sul cappello.
Carne: biancastra, odore spermatico e sapore mite.
Sporata: bruna.
Microscopia
Spore: lisce, amigdaliformi, anche ellittico-ovate, molte con papilla e depressione soprailiare, 10-11,2 x 6-7 µm.
Cistidi: Cheliocistidi slanciati, fino a cilindracei, anche con lungo collo pareti spesse non reagenti in NH3, 60-75 x 16-18 µm. Caulocistidi simili ai chelio ma più piccoli e più slanciati, quasi cilindracei, alcuni non muricati e non metuloidi, ± capitulati, abbondanti fino metà gambo poi scarsi.
Note
I. phaeoleuca si colloca nel Sottogenere Inocybe per le spore lisce e presenza di cistidi metuloidi e muricati; nella Sezione Splendentes Sing. per l’assenza di cortina e caulocistidi presenti lungo tutto il gambo; nella Sottosezione Phaeoleucinae Bon per il gambo bianco, debolmente bulboso mai marginato. Si tratta di una specie ubiquitaria, largamente diffusa dalle dune sabbiose della costa, alle leccete di collina, fino ai boschi di faggio e conifere dell’Appennino, tanto che sono descritte anche varietà dagli habitat diametralmente opposti come I. phaeoleuca Küner ex Küner var. dolomitica Franchi & Marchetti tipica delle selve alpine e I. phaeoleuca Küner ex Küner var. grandispora Franchi & Marchetti specie tipica delle dune sabbiose. Secondo alcuni autori (Kuyper, Stangl ed altri), questa specie, è considerata una semplice variante di I. splendens R. Heim, la quale è molto simile nei caratteri microscopici a I. phaeoleuca, ma differisce per taglia notevolmente più robusta e massiccia, il cappello di colore più chiaro tendente all’ocra-camoscio ricoperto da un velo spesso e untuoso che ingloba particelle terrose e per il gambo decisamente bulboso-marginato. Siccome riesco a separare nettamente le due entità preferisco seguire la scuola francese (Bon) che ha ridati a I. phaeoleuca il rango di specie.
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